Il nome deriva dall’ebraico e “significa amaro e rappresentava un rimedio familiare per la tosse. Possiamo leggere per la prima volta questo nome negli scritti di Plinio Secondo nei primi anni dopo Cristo. La pianta veniva chiamata “volgare” per via del fatto che era molto diffusa e comune.
Il Marrubio può arrivare a 60 cm di altezza ed è una pianta erbacea a ciclo perenne con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Il Marrubio contiene degli olii eterei che emanano caratteristici aromi.
Le radici sono a fittone e di colore giallo, mentre il fusto è eretto, semplice e con rami eretti. Il fusto ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto e sono lungamente picciolate. I bordi sono irregolarmente crenati. Il colore delle foglie è verde-cinerino (più chiaro sotto e più scuro penino sopra) e sono pubescenti o villose su entrambe le facce. L’infiorescenza è portata in vari verticilli tirsoidi ascellari sovrapposti lungo il fusto (fino a 10) e alquanto distanziati. I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetraciclici, pentameri e omogami (autofecondanti).
Il Marrubio fiorisce da maggio ad agosto e il frutto è una nucula acheniforme; più precisamente è una drupa (ossia una noce) con quattro semi. Questo frutto nel caso delle Lamiaceae viene chiamato “clausa”. L’impollinazione avviene tramite insetti ditteri, imenotteri e più raramente lepidotteri. Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche. Per questo scopo i semi hanno una appendice oleosa che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo.
Il Marrubio è originario dei paesi europei affacciati sul Mediterraneo ed è diffusa ovunque (manca soltanto nella Pianura Padana in Italia). Fuori dall’Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, in Svizzera, in Austria e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale, Pirenei, Monti Balcani e Carpazi; mentre nel resto dell’Europa è ovunque presente escluse le zone più a nord. Si trova anche in Anatolia, Transcaucasia, Asia mediterranea e Asia minore, Africa (Magreb) e America del Nord. L’habitat tipico per questa specie sono gli incolti, i ruderi, i pascoli aridi (è una pianta nitrofila). Il substrato preferito è calcareo con pH basico, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
Il Marrubio contiene una sostanza chiamata marrubina, olii eterei, glucosidi, colina e tannino. Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà: emmenagoga, espettorante, sudorifera, tonica e stimolante.
Rappresenta un aiuto per regolare il flusso mestruale, favorisce l’espulsione delle secrezioni bronchiali, agevola la traspirazione e favorisce la sudorazione, rafforza l’organismo in generale e rinvigorisce e attiva il sistema nervoso e vascolare.
Le foglie sono usate come condimento in cucina. Il gusto è amaro e piccante e a volte sono usate per aromatizzare la birra. Mentre un olio essenziale ricavato dalla pianta viene usato nei liquori alle erbe.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
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