Descrizione
L’iperico è una pianta perenne semi-sempreverde che appartiene alla famiglia delle Clusiaceae. Fa parte della medicina tradizionale per via delle sue proprietà fitoterapeutiche, in particolare quelle antidepressive e antivirali. Le origini del suo uso come erba medicinale sono molto antiche e se ne trova traccia negli scritti di molti secoli fa. Il nome perforatum è dovuto al fatto che le foglie, controluce, appaiono bucherellate, a causa di alcune ghiandole traslucide presenti anche nei sepali e nei petali. E’ chiamata anche “erba di San Giovanni” per via del fatto che il periodo di massima fioritura è proprio in occasione della festa di San Giovanni, il 24 di giugno. E’ conosciuta altresì con i nomi di: “erba dall’olio rosso” per via del colore dell’essudato rilasciato dai fiori ricco di ipericina; “scacciadiavoli”, perché si riteneva fosse efficace contro ogni tipo di male; “pilatro” per via delle foglie bucherellate.
Le foglie bucherellate sono in realtà delle piccole vesciche oleose ai cui margini ci sono dei punti neri molto ricchi di ipericina (un olio color rosso). Le foglie sono opposte oblunghe. I fiori giallo oro hanno 5 petali delicati e sono riuniti in corimbi.
E’ una pianta che preferisce boschi radi e luminosi, comunque all’aperto per tutto l’anno, poiché non teme il freddo. E’ originaria dell’arcipelago britannico anche se oggi è molto diffusa in Italia e nel mondo. Si trova facilmente in zone soleggiate o semiombreggiate e asciutte, come campi abbandonati e ambienti ruderali.
Le proprietà dell’iberico sono: antidepressiva, sedativa e digestiva.
L’iperico era già noto alla medicina antica e oggi sappiamo le sue capacità antidepressive da numerosi studi, in particolare verso quegli stati di depressione lieve e moderata con un effetto paragonabile ad alcuni psicofarmaci antidepressivi.
Una review degli studi condotta dalla Cochrane Collaboration, afferma che “le attuali evidenze suggeriscono che gli estratti di hypericum sono superiori al placebo nel trattamento della depressione maggiore, con una efficacia simile ai classici farmaci antidepressivi ma con significativamente meno effetti collaterali”. Il suo uso come antidepressivo è particolarmente diffuso in Germania, dove viene consigliato come trattamento nella depressione negli adolescenti, prima di tentare la via farmacologica. Viene usato anche in associazione ad altri prodotti per il trattamento di alcune forme d’ansia. L’efficacia antidepressiva non è dovuta esclusivamente alla presenza di ipericina ma anche da altri composti presenti nella pianta quali pseudoipericina, isopericina e protopericina, amentoflavone, quercitina, luteina, iperina, tannini, xantani, composti fenolici e polisaccaridi.
Gli estratti hanno poi notevoli proprietà antiossidanti e neuroprotettive, nonché di miglioramento delle proprietà vascolari, che ne hanno suggerito l’uso in alcune patologie neurologiche. Per tali proprietà, degli studiosi affermano che gli estratti di iperico dovrebbero essere un trattamento di prima scelta della depressione negli anziani con elevato stress ossidativo.
Nella medicina tradizionale l’iperico è usato anche come antisettico. Tali usi sono in parte dovuti alle proprietà antibatteriche e antivirali dell’iperforina che è in grado di bloccare la crescita di batteri Gram+, in particolare di ceppi resistenti ad altri antibiotici come Methicillin-resistant (MRSA) e penicillin-resistant (PRSA) Staphylococcus aureus, e interferire in vari stadi del ciclo vita dei virus incapsulati compreso quello dell’influenza, specie quando attivata dalla luce.
Nella fitoterapia tradizionale, invece, dell’iperico sono state valorizzate principalmente le qualità astringenti, antinfiammatorie e antibatteriche, anche per uso interno ma soprattutto per uso esterno nel trattamento di scottature, emorroidi, ferite, piaghe. A tal fine viene preparato sotto forma di olio di iperico, un oleolito dal caratteristico colore rosso, preparato macerando la pianta nell’olio di oliva al sole per 6-7 giorni. Nel trattamento delle ferite, la sua capacità sembra essere dovuta alla stimolazione della produzione di collagene; gli estratti di iperico sembrano possedere attività antinfiammatorie per inibizione di geni proinfiammatori.
Tutti i più recenti trial clinici e revisione di studi concludono che gli estratti di iperico sono più tollerabili dei più comuni psicofarmaci, causando minori effetti collaterali e con tassi di miglioramento spesso simili al farmaco. Tuttavia sono possibili pericolose interazioni con diversi farmaci. Sono state evidenziate interazioni con altri farmaci in quanto la pianta è un forte induttore di un enzima che metabolizza l’80% dei farmaci in commercio. È sconsigliato pertanto assumere l’iperico insieme ad anticoncezionali o antiepilettici. Inoltre presenta interazioni con immunosoppressori, glicosidi cardiache, inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa, altri inibitori della proteasi inversa e chemioterapici. Non esistono rischi di fotosensibilizzazione in caso di assunzione di dosaggi normali di estratti idroalcolici di iperico ma persone appartenenti a fototipi sensibili (pelle chiara, capelli biondi, occhi azzurri) dovrebbero fare attenzione a sottoporsi a trattamenti UV in caso di assunzione regolare. La macerazione in olio utilizzata per la preparazione dell’olio di iperico, invece, fa degradare l’ipericina eliminando così buona parte delle controindicazioni ma anche l’attività antidepressiva.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
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