Descrizione
L’Eufrasia è una piccola pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Orobanchaceae. Il nome generico è stato introdotto da Linneo nel 1735 e deriva dal greco gioia, allegria o diletto. Alcuni testi però fanno riferimento a una delle tre Grazie dello scultore Antonio Canova chiamata appunto Eufrosine, figlia di Zeus. Il nome Rostkoviana è stato dato in onore del medico naturalista Rostkov, di origini Prussiane.
È una pianta emiparassita, vive cioè sulle radici di altre piante per prelevare acqua e sali minerali, ed è capace di svolgere la funzione clorofilliana, al contrario delle piante parassite assolute. Il portamento è eretto-prostrato e comunque con altezze da 10 a 30 cm. La pianta può essere sia glabra che pelosa. La forma biologica è terofita scaposa, ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto con poche foglie.
Le foglie sono sessili e disposte in modo alternato nella parte bassa del fusto, mentre sono disposte in modo opposto nei pressi dell’infiorescenza. Hanno il margine dentato composto da 4 a 6 denti per lato, lunghi circa 1-2 mm, più uno apicale. I denti sono brevemente aristati. La forma è molto variabile anche se normalmente è ovale, con la massima larghezza verso la parte basale. La pagina inferiore è percorsa da grossolane nervature. Entrambe le pagine sono verdi, quindi svolgono la normale funzione clorofilliana. La dimensione delle foglie è di circa 3-6 millimetri di larghezza e da 6 a 14 millimetri di lunghezza.
L’infiorescenza è formata da spighe terminali di pochi fiori bianchi screziati di altri colori. I fiori, nell’infiorescenza, sono disposti in modo sessile all’ascella di brattee poco differenziate dalle foglie. Le foglie-brattee più grandi si trovano a circa 1/3 dell’infiorescenza e sono leggermente più larghe delle foglie vere e proprie. Sono inoltre provviste di peli ghiandolosi. I fiori sono ermafroditi, zigomorfi e tetraciclici, con i quattro verticilli fondamentali tipici delle Angiosperme: calice, corolla, androceo e gineceo. Il frutto è del tipo a capsula deiscente, oblungo e che contiene diversi piccoli semi striati.
In Italia questa pianta si può trovare lungo l’arco alpino, in particolare nelle province di Cuneo, Torino e Aosta. Sui rilievi europei è presente soltanto nel massiccio centrale, del Giura e Volgi. Si trova anche sui Balcani. Abita preferibilmente le zone dei pascoli igrofiti e mesofili con substrato calcareo e siliceo a pH neutro.
L’Eufrasia contiene lignani, glicosidi, acidi-fenoli e un olio essenziale, che conferiscono alla pianta un’azione antinfiammatoria e antibatterica, sostenute in particolare dalla presenza degli iridoidi, dei flavonoidi e dei tannini (acido eufrasiotannico).
L’eufrasia è usata sia in fitoterapia che in omeopatia come decongestionante della zona oculare, molto utile per alleviare le palpebre, alleggerire i sintomi della congiuntivite infettiva o allergica nonché per calmare le irritazioni degli occhi, dovute a troppa esposizione al sole o lampade, vento e agenti atmosferici irritanti. A questo proposito viene adoperata spesso come collutorio per togliere l’infiammo delle mucose congestionate o con presenze di ulcere, come afte, mal di gola ecc. e per la pelle.
Alcuni recenti studi scientifici ne hanno provato l’efficacia antinfiammatoria, nel trattamento del catarro in caso di tosse, raffreddore, rinite allergica e sinusite. Non sono note controindicazioni particolari se non in caso di allergia a uno o più dei suoi componenti.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
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