Il cumino nero, noto anche come Nigella o kalonji, è una pianta da fiore annuale della famiglia delle Rununculaceae, originaria dell’Europa orientale (Bulgaria, Cipro e Romania) e dell’Asia occidentale (Turchia, Iran e Iraq), ma naturalizzata su un’area molto più vasta.
Il nome del genere Nigella è un diminutivo del latino niger ‘nero’, riferendosi al colore del seme. L’epiteto specifico sativa significa “coltivato”. In inglese questo seme è chiamato anche seme nero, fiore di finocchio, fiore di noce moscata, coriandolo romano, o kalonji.
Il cumino nero cresce fino a 30 cm di altezza, con foglie finemente divise, lineari ma non filiformi. I fiori sono delicati e di solito di colore blu pallido e bianco, da cinque a dieci petali. Il frutto è una capsula grande e gonfia composta da tre o sette follicoli uniti, ciascuno contenente numerosi semi che vengono utilizzati come spezia, a volte in sostituzione del cumino.
Negli Stati Uniti, la FA classifica il Cumino Nero come sicuro per l’uso come spezia, condimento naturale o aroma. I semi di Cumino Nero sono usati come spezia in molte cucine. In Palestina per esempio, i semi vengono macinati per fare una pasta amara chiamata “qizha”.
I semi tostati a secco insaporiscono curry, verdure e legumi. Possono essere usati come condimento in ricette con frutta a baccello, verdura, insalate e pollame. In alcune culture, i semi di Cumino Nero sono usati per aromatizzare i prodotti a base di pane e come parte della miscela di spezie panch phoron (che significa una miscela di cinque spezie) e da soli in molte ricette nella cucina bengalese. E’ anche usato nel formaggio tresse, un formaggio a pasta intrecciata chiamato majdouleh o majdouli in Medio Oriente.
Le prove archeologiche sulla prima coltivazione di Cumino Nero risalgono a 3mila anni fa, con alcuni di questi semi trovati in diversi siti dell’antico Egitto, tra cui la tomba di Tutankhamon. Inoltre sono stati trovati anche in una fiaschetta ittita in Turchia del secondo millennio a.C.
Il Cumino Nero potrebbe essere stato usato come condimento del Vecchio Mondo per aromatizzare il cibo. Il medico musulmano persiano Avicenna nel suo Canone di Medicina descrisse i semi di Cumino Nero come un trattamento per la dispnea. Era usato in Medio Oriente come medicina tradizionale.
Gli oli rappresentano dal 32% al 40% della composizione totale dei semi di Cumino Nero. L’olio contiene acido linoleico, acido oleico, acido palmitico e trans-ananetolo e altri costituenti minori, come nigellicina, nigellidina, nigellimina e nigellimina N-ossido. Gli aromatici includono timochinone, diidrotimochinone, p-cimene, carvacrolo, α-tujene, timolo, α-pinene, β-pinene e trans-anetolo. Proteine e vari alcaloidi sono anche presenti nei semi.
Una meta-analisi di studi clinici ha trovato prove deboli che i semi di Cumino Nero hanno un beneficio a breve termine sull’abbassamento della pressione arteriosa sistolica e diastolica, con prove limitate che vari estratti di semi neri possono ridurre i trigliceridi, l’LDL e il colesterolo totale, aumentando al contempo il colesterolo HDL. Nonostante il notevole uso di Cumino Nero nelle pratiche di medicina tradizionale in Africa e in Asia, non ci sono prove cliniche di alta qualità sufficienti per indicare che il consumo di semi o olio fornisce tale beneficio per la salute umana.
Le proprietà del Cumino Nero sono: antinfiammatoria, analgesica, antibatterica, antivirale, antifungina, antiossidante, immunostimolante e broncodilatatore. E’ in grado di combattere le infiammazioni, agisce sul dolore e contribuisce ad alleviarlo, contrasta le infezioni da virus, batteri o funghi, contrasta i radicali liberi che sono responsabili dell’invecchiamento cellulare, rafforzano le difese immunitarie, agiscono positivamente sulle vie respiratorie favorendo il passaggio dell’aria e regolano la pressione arteriosa nonché tengono a bada i livelli dello zucchero nel sangue.
In particolare si rivela molto utile nel trattamento del diabete di tipo 2, delle infezioni da helicobacter pylori, nell’epilessia, per la pressione alta, per asma, tonsillofaringite acuta, infezione da stafilococco e persino nel trattamento del cancro al colon.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.