La Centaurea è una pianta erbacea, annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae. Nel linguaggio comune viene spesso indicata come Centaurea minore anche una pianta della famiglia delle Asteraceae, la Centaurea centaurium, a corolle rosee, molto comune nei prati e nei fossi. Il nome sembra derivi dal mito del centauro Chirone, il quale aveva curato la ferita che Ercole gli aveva procurato.
La centaurea era già conosciuta nel 1° secolo dopo Cristo, infatti Dioscoride la menziona nella sua opera De Materia Medica. I Galli la adoperavano molto come antidoto contro tutti i veleni. Nella medicina popolare la Centaurea è uutilizzata per le sua azione febbrifuga come surrogato del chinino nella cura delle febbre e della malaria. A causa del suo gusto molto amaro alcuni popoli la chiamano fiele della terra. Era molto coltivata durante il Medioevo proprio per le sue virtù terapeutiche. Le foglie verdi pestate venivano utilizzate per disinfettare piaghe e come cicatrizzante. Oggi viene usata anche per la preparazione di un liquore chiamato vermuth, con effetti stimolanti sulla secrezione gastrica.
La pianta è alta fino a 60 cm dal fusto quadrangolare eretto fino a quasi la sommità dove poi ramifica fittamente a cima bipara. Le foglie sono opposte, a rosetta , lunghe circa 4-5 cm e larghe 2-3 cm. I fiori sono quasi sessili, con il calice più corto del tubo della corolla, a margine intero e raccolti in piccoli corimbi. Gli stami sporgono dal tubo della corolla e le antere si contorcono a vite dopo l’emissione del polline. Il frutto invece è una capsula lunga più o meno 1 cm., grossa appena 1 millimetro e si apre in due valve. Si raccoglie in estate, quando vi sono i fiori e si preferisce raccogliere le piante più piccole anziché quelle più grandi
Contiene glucosidi amari quali eritaurina, eritrocentaurina, fitosterina, ma anche zucchero, gomma, olio etereo, un glucoside, la eritricina, acido oleanolico, una resina, la centauriresina.
Come fitoterapia si utilizza la pianta essiccata, intera e fiorita. E’ largamente usata per stimolare l’appetito, contro l’inappetenza e per favorire la digestione. Le proprietà della Centaurea sono: aperitiva, antelmintica, antiflogistica, antipruriginosa, antiputridativa, antiscorbutica, carminativa, colagoga, emocatartica, ipoglicemizzante, stimolante e tonica. Ne viene preparato un estratto che entra nelle composizioni di tinture, pozioni stomachiche, sciroppi e un vino aperitivo. Date le sue proprietà amare trova ampio impiego in liquoreria per liquori a base di erbe. È usata anche come antipiretico e, secondo molti, il miglior succedaneo del chinino nei casi di malaria. È sconsigliata in chi soffre di ipercloridria.
Sono i fiori a contenere in particolare le sostanze amare quali flavonoidi, acidi grassi e acidi fenolici, triterpeni, steroli, alcuni alcaloidi e glicosidi. Grazie a questi principi attivi la Centaurea viene impiegata per riattivare la secrezione e la motilità dell’apparato digerente, nei disturbi dello stomaco, legati a un’atonia gastrointestinale, che si manifestano con digestione difficile, inappetenza, dispepsia dolorosa con meteorismo e insufficienza epatica. Si può preparare come infuso ma anche come tintura madre.
La centaurea è controindicata in gravidanza e allattamento; il sovradosaggio può provocare irritazione al sistema digerente, oppure vomito e diarrea.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
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