Camomilla (Matricaria Recutita)

La camomilla è risaputo essere una pianta dalle proprietà digestive, spasmolitiche e calmanti. Appartiene alla famiglia delle asteraceae che vanta oltre 23mila specie tra cui lattuga, tarassaco, radicchio, indivia, carciofo, girasole, calendula, ecc.

Ma le proprietà della camomilla sono ben altre: antinfiammatoria, antispasmodica, antiossidante, lenitiva, antimicrobica e cicatrizzante. Tali proprietà sono dovute in gran parte alla presenza di olii essenziali, flavonoidi, cumarine e mucillagini, presenti soprattutto nei fiori che rappresentano la vera droga di questa piccola pianta.

Si usa su scala mondiale per gli infusi, da cui possiamo trarre i maggiori benefici sul sistema gastrointestinale e nervoso.

Si dice che la camomilla faccia dormire ma ciò non è esatto. I fiori della camomilla infatti esercitano un’azione antispasmodica che è in grado di rilassare i muscoli. E’ questa caratteristica che induce l’organismo al riposo e non un’azione diretta a mo’ di sonnifero.

La camomilla però è un ottimo rimedio anche nei casi di crampi intestinali, problemi digestivi, utile per i dolori mestruali o per quelli provocati da tensione o spasmi muscolari.

Grazie all’olio essenziale camazulene e alfa-bisabololo, la camomilla è un ottimo rimedio anche nei casi di infiammazione della pelle e delle mucose, anche grazie all’azione protettiva dei flavonoidi e delle mucillagini.

La camomilla si adopera principalmente come infuso, lasciando i fiori per circa 5 minuti nell’acqua bollente, ma si usa anche come estratto, tintura madre e anche per uso esterno. In quest’ultimo caso si usa un infuso al 10% per impacchi contro l’irritazione della pelle e delle mucose, oppure al 20% per schiarire i capelli biondi. L’infuso è utilizzabile anche nei gargarismi per le infiammazioni della bocca, gola e gengive.

Ed è piacevole sapere che la camomilla non ha controindicazioni se non da individui allergici alle asteraceae. In ogni caso è buona norma, come per tutte le cose, non eccedere nel consumo di camomilla perché in alcuni soggetti sensibili potrebbe causare nausea o altre reazioni.