Descrizione
Il biancospino è un piccolo albero molto ramificato, con foglie caduche, contorto e spinoso della famiglia delle rosacee. Il tronco è rivestito da una corteccia grigia compatta e sui rami giovani trovano posto le spine che in primavera diventano gemme e quindi fiori.
Le foglie, lunghe fino a 5-6 cm sono dotate di picciolo e con l’apice dei lobi dentellato. I fiori sono raggruppati in corimbi che ne possono contenere fino a 25. I fiori invece sono bianco rosato e lunghi appena mezzo millimetro.
I frutti sono ovali, rossi, di circa 1 cm e con il nocciolo che contiene il seme. Fiorisce normalmente in aprile-maggio mentre i frutti maturano verso l’inizio dell’autunno. I frutti, che sono molto decorativi perché restano a lungo sull’arbusto, si possono mangiare senza problemi anche se di solito vengono lavorati per farne marmellate, gelatine o sciroppi.
Il biancospino si trova in tutta l’Europa, l’Africa del nord, l’Asia occidentale e l’America Settentrionale fino a 1500 metri e preferibilmente nelle boscaglie e tra i cespugli in terreni preferibilmente calcarei.
E’ una pianta officinale, medicinale e mellifera anche se raramente si ottiene un miele monoflorale poiché si trova scarsamente rispetto alle altre piante delle zone in cui cresce. Si usa anche il legno come combustibile e fino a qualche anno fa veniva usato, soprattutto in Italia, come separatore di confine tra i poderi.
Il biancospino ha le seguenti proprietà: antispasmodica, sedativa, ricostituente e antidiarroica. I suoi principali costituenti sono i flavonoidi tra cui l’iperoside e la vitexina; composti terpenici come l’acido ursolico; ammine e sterili; tannini e derivati purinici.
Ed è proprio grazie a questi suoi componenti che ha le seguenti azioni: vasodilatante per i vasi sanguigni addominali e coronarici; inotropa positiva; risparmio del consumo di ossigeno da parte del muscolo cardiaco; modulazione della concentrazione intracellulare di calcio; sedativa sul sistema nervoso centrale; diminuzione della frequenza cardiaca. È indicato nelle nevrosi cardiache: negli stati di ipereccitabilità e nell’ipertensione arteriosa. Si usa anche come ansiolitico e nei casi di insonnia.
In alcune regioni del nord Italia, è stata vietata la commercializzazione e messa a dimora di nuove piante di Biancospino, poiché è ritenuto un vettore di diffusione del batterio Erwinia amylovora, che è responsabile di una malattia che colpisce soprattutto i frutteti conosciuta col nome di “Colpo di fuoco batterico”.
Consultare sempre il proprio medico prima di assumere il prodotto per fini terapeutici.
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