Il tè è una delle bevande più consumate in tutto il mondo
Esso è disponibile in varie forme e tipologie. Sappiamo che il tè verde è più ricco di antiossidanti rispetto al tè ossidato o post-fermentato (oolong, nero, pu-erh).
Principalmente il tè contiene polifenoli, caffeina, minerali, vitamine, aminoacidi e carboidrati. In realtà la composizione effettiva varia a seconda del processo produttivo.
Le sostanze presenti nel tè verde sono note per stimolare il sistema nervoso centrale e mantenere la salute generale negli esseri umani.
Il tè verde come sistema naturale anti-invecchiamento
L’invecchiamento della pelle è un processo complesso mediato da fattori interni (per esempio la senescenza) ed esterni (come ad esempio l’esposizione ai raggi UV). Quest’ultimo è un processo noto come photoaging, che può portare a eritemi, edemi, scottature, iperplasie, invecchiamento precoce nonché lo sviluppo di tumori della pelle.
I raggi UV possono causare danni alla pelle sia direttamente, attraverso l’assorbimento di energia da parte delle molecole, che indirettamente, attraverso una maggiore produzione di radicali liberi.
Le sostanze contenute nel tè verde sono una potente fonte di antiossidanti che potrebbero annullare l’eccesso di radicali liberi, e dunque diminuire l’impatto dell’invecchiamento.
Diversi studi in vivo e in vitro suggeriscono che il consumo di tè verde aumenta il contenuto di fibre di collagene ed elastina e sopprime la produzione dell’enzima di degradazione nella pelle, conferendo un effetto antirughe.
Oltre a questo, il tè verde è stato segnalato per avere resistenza allo stress e proprietà neuroprotettive e lo rende un potente mediatore di stress.
È noto che i polifenoli del tè possono ostacolare i danni ossidativi del DNA.
Aumentano gli studi che suggeriscono che il tè verde può anche essere usato come un potenziale agente per mediare le malattie neuro-degenerative, tra cui il morbo di Alzheimer.
E’ stata verificata la presenza abbondante nel tè verde di una catechina utile per sopprimere le tossine neuronali. Inoltre, i polifenoli del tè verde inducono l’autofagia, rivitalizzando così la salute generale dell’organismo.
Il tè verde può dunque essere usato efficacemente in diversi prodotti anti-invecchiamento, che potrebbero attenuare e invertire in modo sicuro i segni e i sintomi del cosiddetto anti-aging.
Gli studi sull’utilizzo di prodotti naturali contro questo processo naturale aumentano sempre di più, anche se a onor del vero, ancora non sufficienti a comprendere in che quantità questo debba essere usato per apportare tali benefici.
Bere tè verde fa bene ma occhio a non esagerare.
Diciamo che è bene non esagerare per non indurre l’organismo a invertire il processo, procurando danni anziché benefici. In questo senso molti studi concordano che la dose ottimale quotidiana del tè verde si attesta tra 0,7 e 1,4 litri.
Oltre questa soglia infatti il tè verde può dare risultati imprevedibili, poiché i polifenoli all’interno del sistema lo rendono instabile, portando a reazioni auto-ossidative e provocando la produzione di radicali liberi e l’aumento di altri fattori dannosi per il DNA. Concentrazioni ancora più elevate di bevanda inibiscono l’autofagia, vanificando i benefici.
Alcuni studi sugli animali hanno anche indicato che l’assunzione eccessiva di tè induce tossicità epatica, così sarebbe bene non superare questa soglia quotidiana. Ma è probabile che questi effetti siano meno evidenti negli esseri umani.
La differenza nella dose, il sesso, il background genetico, la composizione della dieta e così via potrebbero avere un ruolo fondamentale nel regolare i cambiamenti di questi effetti. Allo stesso modo, nel caso del consumo di tè verde, ci sono diversi studi sul suo potenziale prolungamento della durata della vita e il miglioramento generale dello stato di salute.
Fonte: ncbi.nlm.nih.gov